Quest’anno ricorre il 60° anniversario del Vajont, la più grande catastrofe idrogeologica della nostra storia, causata in parte dalla natura e in parte dall’improvvida azione dell’uomo. A distanza di sessant’anni molto è stato fatto per ridurre il rischio di catastrofi idrogeologiche, ma tanto resta ancora da fare, come dimostrano i recenti eventi calamitosi che hanno colpito vaste aree della Nazione.
Le inondazioni e le frane sono le principali componenti del cosiddetto rischio idrogeologico, che interessa in modo pervasivo pressoché tutto il territorio italiano, come dimostrano i dati dell’ISPRA, i quali evidenziano che il 94% dei Comuni sono esposti al rischio idrogeologico e che oltre il 18% del territorio è classificato a rischio elevato o molto elevato.
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Nicola Casagli
Professore ordinario di Geologia applicata all’Università degli Studi di Firenze e Presidente dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale